Il Blog di Pinelot, alias Giuseppe Marchese, ideatore del software “Siculotto”
Ho scelto il Blog di Pinelot, gestito dal programmatore palermitano Giuseppe Marchese, essenzialmente per due motivi: innanzitutto perché credo fermamente che la società in quanto tale si evolve grazie ad un grado di interazione che permetta di scambiarsi le consocenze reciproche, arricchendo quelle già in possesso, ed anche perchè ho il piacere e l’onore di conoscerlo di persona e di apprezzarne le qualità sia professionali sia umane.
Giuseppe Marchese, che attualmente svolge attività manutentive per una multinazionale statunitense nel settore dell’information tecnology, è ideatore del software “SicuLotto”, un’applicazione freeware concepita per un uso consapevole del gioco del Lotto, puntando a limitare per quanto sia possibile quella modalità eccessiva che, gradualmente, porta alla ludopatia: una vera e propria piaga che affligge moltissime persone oramai in balia della ricerca sfrenata della felicità propinata da tanti ciarlatani abili nell’arte di “vendere facili illusioni”.
Nelle intenzioni di Marchese “SicuLotto” è stato realizzato per mostrare e far capire alle masse di giocatori, che buttare via i soldi ai ‘gratta e perdi’ (così come Giuseppe Marchese definisce i “Gratta e Vinci” n.d.a.) o alle lotterie istantanee ogni 5 minuti è deleterio.
“Basterebbe invece dedicarsi un po di tempo per comprendere la logica di come funziona un programma come il SicuLotto per realizzare la propria previsione, un po come crearsi la propria fortuna” – Ha dichiarato Marchese in un’intervista rilasciata nel luglio 2023 a NewSicily, portale d’informazione, in cui lo stesso Marchese ha successivamente collaborato, curando una rubrica dedicata proprio al software “SicuLotto”, chiamata “SicuLottando”.
Oltre che ad occuparsi di divulgazione nel suo Blog, Giuseppe Marchese è anche autore di due libri, pubblicati entrambi nel 2022: “Il mistero delle matrici templari: un trattato ludico matematico per combattere e vincere il caos”, e “La Teoria delle Chiavi: il fascino del sottobosco estrazionale”.